Una collezione ispirata al lato più intenso e teatrale della Sicilia, dove mito e leggenda si fondono in forma liquida. Creazioni olfattive che evocano passioni, trasformazioni e ricordi sospesi nel tempo. Cantami, o Diva è una collezione che celebra il legame viscerale tra amore e metamorfosi, tra luce e ombra. Ogni fragranza è un frammento di leggenda scolpito nell’aria, un ricordo vivente della Sicilia più drammatica e sensuale.
amore e gelosia
KALSA E MORUS

Un amore nato a Palermo
Il desiderio fiorì tra i gelsomini
Era l’anno Mille nell’Al Hàlisah, il quartiere arabo di Palermo oggi conosciuto come la Kalsa. I Mori avevano conquistato l’isola da oltre un secolo e, tra i vicoli, fiorivano storie d’amore. Una giovane donna, bella ma solitaria, si affacciava dalla sua loggia per curare le piante. Un giorno, un Moro la notò e la corteggiò con un canto. Lei cedette al suo amore, ma dietro la promessa di eternità si nascondeva un segreto: l’uomo sarebbe tornato in Oriente, dalla sua famiglia. Divorata dalla gelosia, la giovane decise che non si sarebbero mai separati. Nella loro ultima notte, lo uccise nel sonno e gli recise la testa.

Un destino sigillato nell’argilla
Un cuore spezzato creò la Testa di Moro
La testa divenne un vaso per il basilico, la pianta sacra che lei curava ogni giorno, innaffiandola con le sue lacrime. Così il loro amore tragico continuò a vivere, radicato nella terra e nella memoria. Gli abitanti del quartiere rimasero stupiti dalla pianta rigogliosa e dal suo intenso profumo, e presto iniziarono a imitare la giovane, creando vasi a forma di testa. Nacquero così le Teste di Moro, le celebri ceramiche siciliane che oggi ornano balconi e giardini, simbolo di un amore che sfida il tempo.
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Il veleno insidioso
MEDUSA

oltre il mostro
Un mito di bellezza violata e dell’oscurità del potere
La leggenda di Medusa è una storia di trasformazione, desiderio e vendetta. Un tempo fanciulla di straordinaria bellezza, era ammirata e invidiata da molti. Il suo aspetto magnetico, in particolare la sua splendida chioma, ispirava insieme desiderio e gelosia. Secondo il mito greco, fu Poseidone a violarla nel tempio di Atena. Come punizione, non per l’aggressore, ma per Medusa stessa, Atena la trasformò: i suoi capelli fluenti diventarono serpenti vivi e velenosi, e il suo sguardo pietrificava chiunque lo incrociasse. Col tempo, Medusa divenne un simbolo di terrore ma anche di resilienza. Fu ritratta come un mostro, ma la sua storia svela una verità più profonda: era una vittima del potere e della crudeltà, non nata nell’oscurità, ma costretta a viverci.